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Riapertura dei termini del concorso, per esami, a quattrocento posti di magistrato ordinario, indetto con decreto ministeriale 8 aprile 2024. (GU n.42 del 24-05-2024)Scheda
Bando e allegati
IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Visto il decreto ministeriale 8 aprile 2024 di indizione del
bando di concorso a quattrocento posti per magistrato ordinario,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - 4ª Serie speciale «Concorsi ed
esami» - n. 30 del 12 aprile 2024;
Considerato che alle ore 23,59 del 13 maggio 2024 sono scaduti i
termini di presentazione delle domande di cui al bando sopra citato;
Considerato che risulta dall'estrazione dei dati relativa alla
procedura informatica di presentazione della domanda che numerosi
aspiranti non hanno concluso la procedura con l'invio della domanda,
nonostante il pagamento del contributo e che dunque non e' stato
generato il codice «a barre» di partecipazione;
Rilevato che sono gia' pervenute numerose richieste, da parte
degli aspiranti di cui sopra, di indicazione di altre eventuali
modalita' di perfezionamento della procedura di iscrizione;
Considerato che il 20 aprile 2024 e' entrato in vigore il decreto
legislativo 28 marzo 2024, n. 44 «Attuazione della legge 17 giugno
2022, n. 71, recante deleghe al Governo per la riforma
dell'ordinamento giudiziario e per l'adeguamento dell'ordinamento
giudiziario militare, nonche' disposizioni in materia ordinamentale,
organizzativa e disciplinare, di eleggibilita' e ricollocamento in
ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio
superiore della magistratura», che ha modificato l'art. 2, comma 2,
lettera b-ter) del decreto legislativo n. 160 del 2006, prevedendo
tra i requisiti di ammissione al concorso non essere stati dichiarati
per quattro volte non idonei nel concorso, per esami, di cui all'art.
1, comma 1, alla data di scadenza del termine per la presentazione
della domanda, e l'art. 7, comma 1, del decreto legislativo n. 160
del 2006, relativo ai limiti di ammissibilita' ed esclusioni in
relazione a successivi concorsi in magistratura, prevedendo che non
possono essere ammessi ad altri concorsi in magistratura coloro che
sono stati dichiarati non idonei per quattro volte in concorsi per
l'ammissione in magistratura;
Rilevato che per gli appartenenti a quest'ultima categoria di
aspiranti i termini previsti dalla legge si sono ridotti di otto
giorni (dal 12 aprile al 19 aprile compreso) rispetto ai trenta
previsti dalla legge;
Ritenuto che la riapertura dei termini per il completamento della
procedura o per l'inserimento di una nuova domanda non interferisce
con i tempi programmati di futura assunzione degli idonei;
Ritenuto dunque di riaprire erga omnes i termini di presentazione
delle domande del decreto ministeriale 8 aprile 2024;
Decreta:
La riapertura dei termini di presentazione delle domande di cui
al decreto ministeriale 8 aprile 2024 dalle ore 12,00 del 24 maggio
2024 alle ore 12,00 del 1° giugno 2024.
Roma, 21 maggio 2024
Il Ministro: Nordio
Requisiti e titoli di studio
Per essere ammesso al concorso è necessario che l'aspirante:
1. sia cittadino italiano;
2. abbia l'esercizio dei diritti civili;
3. sia di condotta incensurabile;
4. sia fisicamente idoneo all'impiego a cui aspira;
5. sia in posizione regolare nei confronti del servizio di leva al quale sia stato eventualmente chiamato;
6. non sia stato dichiarato per tre volte non idoneo nel concorso per esami alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda;
7. rientri, senza possibilità di cumulare le anzianità di servizio previste come necessarie nelle singole ipotesi, in una delle seguenti categorie:
a. magistrati amministrativi e contabili;
b. procuratori dello Stato che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
c. dipendenti dello Stato, con qualifica dirigenziale o appartenenti ad una delle posizioni corrispondenti all’area C, già prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro, comparto Ministeri, con almeno cinque anni di anzianità nella qualifica, che abbiano costituito il rapporto di lavoro a seguito di concorso per il quale era richiesto il possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
d. appartenenti al personale universitario di ruolo docente di materie giuridiche in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
e. dipendenti, con qualifica dirigenziale o appartenenti alla ex area direttiva, della pubblica amministrazione, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli enti locali, che abbiano costituito il rapporto di lavoro a seguito di concorso per il quale era richiesto il possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, con almeno cinque anni di anzianità nella qualifica o, comunque, nelle predette carriere e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
f. abilitati all’esercizio della professione forense anche se non iscritti all’albo degli avvocati e, se iscritti all’albo degli avvocati che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
g. coloro i quali hanno svolto le funzioni di magistrato onorario per almeno sei anni senza demerito, senza essere stati revocati e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
h. laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni. Resta ferma la legittimazione alla partecipazione al concorso dei laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni e del diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali previste dall’articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398, e successive modificazioni;
laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, salvo che non si tratti di seconda laurea, ed hanno conseguito il diploma di specializzazione in una disciplina giuridica, al termine di un corso di studi della durata non inferiore a due anni presso le scuole di specializzazione di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162;
laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata almeno quadriennale e che hanno concluso positivamente lo stage presso gli uffici giudiziari o hanno svolto il tirocinio professionale per diciotto mesi presso l’Avvocatura dello Stato, ai sensi dell’art. 73 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, nel testo vigente a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito con legge 11 agosto 2014, n. 114;
8. sia in regola con il pagamento del diritto di segreteria; a tal fine il candidato deve procedere, tramite il servizio PagoPA, nei termini di vigenza del bando, al versamento della somma di euro 50,00, quale contributo per la copertura delle spese della procedura concorsuale anno 2024, ai sensi dell’art. 3, comma 4 bis, del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160. Il contributo non è rimborsabile. L’Amministrazione si riserva di effettuare le opportune verifiche escludendo chi non ottemperi a quanto sopra;
9. sia in possesso degli altri requisiti richiesti dalle leggi vigenti.
Prove d'esame
L'esame consiste in una prova scritta ed in una prova orale.
La prova scritta consiste nello svolgimento di tre elaborati teorici vertenti su:
a. diritto civile;
b. diritto penale;
c. diritto amministrativo.
Gli elaborati devono essere presentati nel termine di otto ore dalla dettatura della traccia.
Ai sensi dell’art. 7 R.D. 15 ottobre 1925 n. 1860, come modificato dall’art. 26 bis del decreto-legge 24 agosto 2021, n. 118, convertito con legge 21 ottobre 2021, n. 147, i candidati potranno consultare i semplici testi dei codici, delle leggi e dei decreti dello Stato, secondo le modalità che verranno determinate nel decreto ministeriale di adozione del diario delle prove scritte.
La prova orale verte su:
a) diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano;
b) procedura civile;
c) diritto penale;
d) procedura penale;
Ministero della Giustizia
e) diritto amministrativo, costituzionale e tributario;
f) diritto commerciale e fallimentare;
g) diritto del lavoro e della previdenza sociale;
h) diritto comunitario;
i) diritto internazionale pubblico e privato;
l) elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario;
m) colloquio su una lingua straniera scelta fra le seguenti: inglese, francese, spagnolo e tedesco.
Dove va spedita la domanda
Il candidato deve collegarsi al sito internet del Ministero della Giustizia, www.giustizia.it, alla voce Strumenti/Concorsi, esami, selezioni ed assunzioni, ed autenticarsi tramite SPID di secondo livello, ovvero Carta di Identità Elettronica, ovvero Carta Nazionale dei Servizi.
La riapertura dei termini di presentazione delle domande di cui al decreto ministeriale 8 aprile 2024 dalle ore 12,00 del 24 maggio 2024 alle ore 12,00 del 1° giugno 2024.
Contatta l'ente
Scaduti i termini di vigenza del bando, i candidati possono comunicare con l’amministrazione, nel corso della procedura concorsuale, con una delle seguenti modalità:
dal proprio indirizzo di posta elettronica ordinaria all’indirizzo concorso.magistratura2024@giustizia.it ;
dal proprio indirizzo di posta elettronica certificata all’indirizzo concorso.magistratura2024@giustiziacert.it ;
per posta raccomandata A/R, all’indirizzo: Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del personale e dei servizi - Direzione Generale dei Magistrati - Ufficio Concorsi, via Arenula n. 70, 00186 Roma.
http://www.giustizia.it/
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