Economia Aziendale -Comprensione del testo Brano 2

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Domanda 1

BRANO 2 Europa, un divario da colmare Da ilsole24ore.com - 21 marzo 2013 Nei "ruggenti anni Novanta" gli Stati Uniti vedevano l'Europa come un continente destinato a inesorabile declino. Vinta la guerra fredda, (…) gli americani erano fieri del ritrovato primato economico. I numeri davano loro ragione, anche se in modo meno netto di quanto l'ottimismo d'oltre Atlantico volesse fare credere. Nel 1990 il reddito per abitante dei 12 principali Paesi dell'Europa Occidentale era pari al 72,3% di quello statunitense, nel 2007 si era ridotto al 70,8. Non proprio un inesorabile declino. Se poi si confronta il 90% più povero della popolazione e si tiene conto del maggior tempo libero di cui godono gli europei il reddito di questi ultimi sale all'80% di quello degli americani. Il divario si ridurrebbe ulteriormente tenendo conto della maggiore durata media della vita in Europa e del peso della spesa sanitaria, assai maggiore e con risultati sociali spesso peggiori negli Stati Uniti. (….). La divaricazione tra Stati Uniti e area euro si è allargata con la crisi. Tra il 2007 e il 2011 il reddito per abitante americano si è contratto in media dello 0,36% annuo, quello dell'area euro dello 0,55. Il divario aumenta ulteriormente nel 2012 e nelle previsioni per i due anni successivi. L'Ocse prevede per il 2013 una diminuzione dello 0,5% del reddito per abitante nell'area euro, contro un aumento dell'1,2% negli Stati Uniti. (….) L'economia statunitense è dunque andata meglio di quella europea non tanto nei "ruggenti anni Novanta" quanto piuttosto nella Grande Recessione e nel suo lento superamento. (….) Un fatto nuovo, benché in lunga incubazione, si verifica nell'area della moneta unica: si tratta della crescente cesura tra il Nord e il Sud (Italia, Spagna, Grecia, Portogallo) dell'area stessa, con la Francia quale debole cerniera. Tra il 1999 e il 2011, il prodotto per occupato è cresciuto del 10% nel Nord e solo del 3,5% nel Sud. Quest'ultimo attrae sempre meno gli investimenti diretti dall'estero. Inoltre, in un recente lavoro, Boltho e Carlin osservano che la percezione della corruzione (indice di Transparency International) non solo è più elevata al Sud che al Nord ma, soprattutto, che il divario è aumentato nell'ultimo decennio. (….) L'ampliarsi del divario tra il Nord e il Sud rallenta la ripresa di tutta l'area euro. Rende più difficile quel progresso nell'integrazione - dall'unione bancaria a quella fiscale - che la crisi stessa ha mostrato come irrinunciabile. (….) A lungo andare, il divario crescente tra Nord e Sud potrebbe minacciare la stessa stabilità della comune moneta. È certo responsabilità urgente e primaria dei Paesi meridionali attuare riforme che comincino a ridurre il divario di produttività e, soprattutto, di "buon governo" con quelli del Nord. Ciò è necessario ma non sufficiente: colmare il vallo tra Nord e Sud è una priorità per l'Europa intera. (….) L'Unione Europea può fare molto, non solo e non tanto con il trasferimento di risorse ma facendosi essa stessa promotrice di misure per la crescita della produttività e per il miglioramento dell'amministrazione, del rispetto della legge, della democrazia, cominciando dalle proprie stesse istituzioni, diffondendo standard di efficienza e trasparenza. Soprattutto aprendosi a un'autentica democrazia. (….). Sulla base delle informazioni contenute nel BRANO 2 riportato in fondo al questionario, l’orgoglio degli Stati Uniti per la propria supremazia economica negli anni ’90 del secolo scorso era: