Erasmo da Rotterdam sostenne l’importanza di introdurre allo studio anche i bambini di età inferiore ai sette anni, poiché riconobbe che un’educazione precoce fosse in grado di
promuovere nella mente del bambino le capacità riflessive
ridurre il rischio dell’ozio
liberare l’uomo mediante la cultura, data la sua condizione nativa di schiavitù
promuovere la predominanza dell’aspetto razionale nelle dimensioni dello sviluppo