Comprensione del testo: esercizi con soluzioni

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Domanda 1

Leggere attentamente il seguente brano. C’è un castello invisibile nel cuore della Toscana. È il più importante esempio di architettura orientalista d’Italia eppure, come in un inspiegabile sortilegio, solo pochi eletti lo conoscono. Il maniero sorge a Leccio di Reggello, in un luogo di sorprendente bellezza, e la sua magnificenza è paragonabile al fiabesco "Neuschwanstein", il regno di Ludovico di Baviera. Il secondo sortilegio è il suo essere quasi inaccessibile. Dopo un progetto finito male per rilanciare il monumento, le trecento stanze dagli arredi esoterici, i saloni, i porticati, le scale e i trabocchetti, sono chiusi. A combattere il malvagio incantesimo la volontà e l’ostinazione di Massimo Sottani e di un gruppo di volontari. Sottani, insieme al comitato ha fondato Fpxa, dedicato al nobile personaggio che dalle rovine ricostruì il castello nell’Ottocento: Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona. Il comitato cerca di conservare e valorizzare Sammezzano organizzando, in accordo con la proprietà (una società italo-inglese), visite guidate ma soprattutto onorando la memoria del marchese Ferdinando, nato il 10 marzo 1813, incredibile personaggio dagli interessi e dalle capacità universali. Autodidatta, si rivelò architetto, ingegnere, botanico, bibliofilo, imprenditore, politico nazionale e intellettuale poliedrico, mecenate ed esperto di simbolismo. Fu lui a progettare il maniero ereditato dalla nobile famiglia e ad arricchirlo di architetture orientaliste, sculture, bacili, colonne e percorsi labirintici. Ma anche capitelli, archi, volte a ventaglio e cupole persino stalattiti e scritture esoteriche in parte non ancora decifrate. Si dice anche che il marchese avesse nascosto da qualche parte un tesoro e che solo svelando i segreti di questi enigmi un giorno, assai lontano, sarà possibile trovarlo. Ferdinando disegnò anche il grande parco che ruota attorno al castello e decise di creare anche un bosco di sequoie tutt’oggi visibile. Chi ha la fortuna di entrare è proiettato in un ambiente magico [1]. Le centinaia di sale raccontano storie da Mille e una Notte. Diversi stili architettonici si fondono, culture eterogenee si sovrappongono. Ci sono capolavori, come la Sala degli Specchi, la Sala Bianca, quella dei Pavoni, delle Stalattiti, degli Amanti. Si cammina in corridoi che sembrano labirinti, si leggono scritte sorprendenti. Le due facciate del castello sono solare e lunare e il parco, tra i più belli d’Italia, custodisce grotte, fontane, vasche, statue. Dopo un passato da hotel e ristorante, nel 1999 Sammezzano fu acquistato da una società italo-inglese. Doveva partire un grande progetto, poi una serie di vicissitudini l’hanno bloccato e oggi il maniero sta per lo più chiuso. Solo il Comitato riesce a non far perdere la memoria di questo monumento. Se un giorno avrete la possibilità di visitarlo chiedete di incontrare Sottani e fatevi raccontare la storia del marchese e di quelle stanze. Sarà come ascoltare una favola. (Tratto da: www.corriere.it) ----- In quale periodo storico il marchese ristrutturò il castello e come?