Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull’argomento. Lo studio dei personaggi a seconda delle loro funzioni, la loro ripartizione in categoria e l’analisi delle forme in cui si manifestano ci conduce al problema dei personaggi della fiaba in generale. Abbiamo in precedenza distinto il problema di chi agisce nella fiaba da quello delle azioni in quanto tali. La nomenclatura e gli attributi dei personaggi costituiscono le grandezze variabili della fiaba. Per attributi intendiamo l’insieme di tutte le proprietà esteriori dei personaggi: la loro età, il sesso, la posizione, l’aspetto fisico, le peculiarità di questo aspetto fisico, ecc. Questi attributi conferiscono alla fiaba la sua vivacità, la sua bellezza, il suo fascino. Quando parliamo della fiaba ricordiamo innanzitutto la strega nella sua capanna, il drago dalle molte teste, Ivan il principe, la bellissima figlia del re, i cavalli magici che volano e così via. Ma abbiamo già notato che tutti i personaggi della fiaba possono essere facilmente sostituiti. Queste sostituzioni hanno le loro ragioni, talvolta molto complesse. La stessa vita reale crea nuovi vividi modelli che soppiantano i personaggi fiabeschi. Influisce sulla fiaba l’epos dei popoli vicini, la letteratura, la religione, quella cristiana e quelle locali. La fiaba conserva nel suo nucleo le tracce dell’antico paganesimo, degli usi e dei riti dei primitivi. La fiaba subisce gradualmente un processo di metamorfosi, e queste trasformazioni, queste metamorfosi delle fiabe sono sottomesse a certe leggi. E sono tutti questi processi a creare quella multiformità nella quale troviamo tanta difficoltà a districarci. V. Propp, Morfologia della fiaba. Le radici storiche dei racconti di magia, Milano 2006, p. 74.
Secondo l’autore del Brano 1, la fiaba: