Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull’argomento. Nel 1948 Munari è uno dei fondatori del «Movimento d’Arte Concreta» le cui sperimentazioni tendono a demitizzare la sacralità dell’arte. Il Movimento nasce a Milano in occasione della mostra alla Libreria Salto, in cui venne esposta una cartella composta da dodici stampe a mano astratte realizzate da Dorazio, Dorfles, Fontana, Garau, Mino Guerrini, Mazzon, Monnet, Munari, Perilli, Soldati, Sottsass e Veronesi. Il MAC nasce come contrapposizione al realismo politicamente impegnato e agli influssi dell’irrazionale informale. La corrente artistica si rifà al concetto elaborato da Van Gogh nel 1930 e ripreso successivamente da Max Billi nel 1936 secondo cui l’arte «concreta» attinge a forme, linee e colori autonomamente elaborati dalla personale immaginazione dell’artista anziché dai processi di astrazione delle immagini della natura (Movimento d’Arte Concreta). L’opera d’arte è soltanto parzialmente la definitiva creazione artistica, poiché ha bisogno della compiutezza tramite il processo ricreativo del fruitore: si crea un nuovo legame con il pubblico, all’insegna della complicità, in quanto l’opera è in attesa di una integrazione, della collaborazione attiva da parte di colui che la osserva; perciò gli artisti devono progettare modelli che svolgano sia una funzione sociale (la demitizzazione dell’opera d’arte) sia una funzione conoscitiva (porre il fruitore in una situazione di consapevolezza). Cadono quindi le categorie tradizionali dell’arte e questa idea può concretarsi in una infinità di forme, materie, tecniche, strutture. È nostra convinzione che Bruno Munari abbia ricercato le stesse finalità didattiche nei suoi video, nel suo rapporto ludico e giocoso con i fanciulli, al fine di liberare la loro espressività e creatività. Li ha sollecitati ad apprendere l’arte giocando, utilizzando un’applicazione sperimentale continua di strumenti e tecniche, in bilico tra regole e libera espressione, tra dati oggettivi e soggettività e non ha mai omesso di riferire circa il doppio binario su cui si dispiega la sua attività didattica: una dicotomia inscindibile tra ricerca e comunicabilità a terzi dei risultati ottenuti. (Da: Angela Articoni, L’arte come gioco: Bruno Munari e l’invenzione della video-didattica, in “El Futuro del Pasado” 10, 2019).
Quale delle seguenti affermazioni sintetizza correttamente il profilo di Bruno Munari? (v. Brano 1)