Comprensione di testi (6 brani) 30 domande

Comprensione di testi (6 brani) 30 domande

Domande 30
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Elenco domande

  1. Leggere attentamente il seguente brano. È stato calcolato che, nel corso di una vita, l'essere umano è in grado di apprendere fino a 15 trilioni di informazioni elementari. È a questa possibilità in più che dobbiamo la nostra suscettibilità a essere afflitti da una malattia estremamente penosa, la noia [1]. Un essere umano che sia obbligato a vivere in una situazione in cui non ha l'opportunità di utilizzare il proprio cervello salvo che per una sopravvivenza a livello minimo, proverà gradualmente una varietà di sintomi spiacevoli, che possono raggiungere una seria disorganizzazione mentale. Il fatto è che l'essere umano normale ha una curiosità intensa e insopprimibile; se una persona non ha l'opportunità di soddisfarla in un modo immediatamente utile, la soddisferà diversamente, magari in un modo indesiderabile o biasimevole, che può attirarsi commenti come l'invito a "badare ai fatti propri". (da: Isaac Asimov, "Il libro di fisica") La curiosità dell'uomo:
  2. L'essere umano è suscettibile alla noia perché:
  3. Nella frase contenuta all'interno del brano (paragrafo [1]): "un essere umano che sia obbligato a vivere in una situazione...", "che sia obbligato" è un tempo verbale:
  4. In quale arco di tempo l'essere umano può apprendere fino a 15 trilioni di informazioni?
  5. In che modo un essere umano potrebbe provare "una varietà di sintomi spiacevoli"?
  6. Leggere attentamente il seguente brano. Gran Bretagna e Italia risultano essere tra i Paesi che più sprecano risorse idriche. Secondo i dati ufficiali noti finora, ogni inglese utilizza 150 litri di acqua al giorno. Il rapporto del WWF, "UK Water Footprint", rivela che tenendo conto del consumo "virtuale" o indiretto, cioè l'acqua utilizzata per produrre il cibo che mangia e i vestiti che indossa, ogni inglese consuma oltre 4.600 litri al giorno, l'equivalente di 58 vasche da bagno piene. Ai primi posti della classifica dei maggiori consumatori e importatori di acqua ci sono Brasile, Messico, Giappone, Cina e Italia. La Gran Bretagna si piazza al sesto posto. "Solo il 38% dell'acqua utilizzata in Gran Bretagna proviene dai propri fiumi e riserve idriche" ha affermato oggi Stuart Orr, autore del rapporto WWF presentato a Stoccolma in occasione di World Water Week. Il resto viene preso dalle riserve di altri Paesi nel mondo per la coltivazione, l'irrigazione e la lavorazione di prodotti che vengono poi consumati in Gran Bretagna. (Archivio Selexi) Quale delle seguenti affermazioni è contenuta nel brano?
  7. Qual è il nome del rapporto del WWF di cui parla il brano?
  8. In base a quanto riportato nel brano è possibile dedurre che:
  9. Quale delle seguenti affermazioni è deducibile dal brano?
  10. Quale delle seguenti affermazioni è contenuta nel brano?
  11. Leggere attentamente il seguente brano. L'indice di fiducia generale dell'economia nell'Eurozona è sceso a luglio di 5,3 punti a quota 89,5, registrando il maggiore calo mensile dall'ottobre 2011 e il livello più basso da marzo 2013. Il peggioramento ha coinvolto tutti i settori e la flessione più forte si è registrata nei servizi. Nessun Paese è stato risparmiato, ma a frenare di più sono state Italia (–9,6 punti, a 85,4) e Gran Bretagna (–7,2 punti, a 85,5). La fiducia è scesa anche in Francia (–4,7), Germania (–4,2), Paesi Bassi (–3,9) e Polonia (–1,9). Lieve ripresa in Spagna (+1,2), ma l'indice resta sotto la media di lungo periodo. L'indicatore cala in misura ancora maggiore nella UE a 27 (–5,8% punti, a 88,7). Una forte flessione si registra anche per quanto riguarda la fiducia delle imprese. Secondo quanto ha reso noto la Commissione europea, l'indicatore relativo alle imprese nella zona dell'euro a luglio ha segnato un ulteriore declino, passando dal –0,13 di giugno a un –0,21, contro un +1,31 dello stesso mese dell'anno scorso. (Archivio Selexi) In base a quanto riportato nel brano si può affermare che:
  12. Tra quelli elencati nel brano, qual è il Paese in cui la fiducia dell'economia nell'Eurozona è scesa meno?
  13. Quale Paese ha fatto registrare un aumento del livello di fiducia dell'1,2%?
  14. Quale delle seguenti affermazioni è contenuta nel brano?
  15. Quale potrebbe essere il titolo del brano?
  16. Leggere attentamente il seguente brano. Verso il 9000 avanti Cristo gli esseri umani cominciarono a coltivare piante e addomesticare animali: nacquero così l'agricoltura e la pastorizia, che accrebbero le risorse alimentari e fornirono la fonte diretta di energia costituita dagli animali. I buoi, gli asini, i cammelli e alla fine anche i cavalli (per non parlare delle renne, degli yak, dei bufali indiani, dei lama e degli elefanti, utilizzati nei più svariati angoli del globo) potevano, con la loro forte muscolatura, sbrigare i lavori essenziali, nutrendosi di alimenti troppo grossolani [1] per gli uomini. (da: Isaac Asimov, "Il libro di fisica") Quando nacquero agricoltura e pastorizia?
  17. Qual è un contrario del termine "grossolani", contrassegnato da [1] all'interno del brano?
  18. L'agricoltura nacque:
  19. Con l'introduzione della pastorizia, gli animali:
  20. Stando al contenuto del brano, con la nascita dell'agricoltura e della pastorizia accrebbero:
  21. Leggere attentamente il seguente brano. Gli zingari (o gitani, o tzigani, o rom come preferiscono autodefinirsi) esistono soltanto in quanto popolo disperso, ma dotato di forte identità culturale. La loro regione di origine è l’India settentrionale, con la quale non hanno più alcun rapporto. La prima apparizione verso occidente risale al X secolo, in Iran, dove sopravvive una comunità, mentre risale al Trecento la presenza in Europa orientale, dove permangono i nuclei più numerosi. Nel corso del Quattrocento e del Cinquecento si diffusero nel resto del continente. Già nel XVII secolo raggiunsero il Sudamerica, deportati da spagnoli e portoghesi; la migrazione verso gli Stati Uniti risale invece alla fine dell’Ottocento. Nomadi per vocazione e poco disponibili all’integrazione, gli zingari esercitano attività artigianali compatibili con la loro vita errabonda: fabbri, calderai, musicisti, le donne leggono la fortuna, tutti mestieri sempre meno vitali nelle società moderne. Molti zingari svolgono attività illegali, ciò che da sempre contribuisce a determinare rapporti conflittuali con le società con cui vengono in contatto, che non accettano il loro modo di vivere e li respingono o li costringono all’assimilazione forzata, fino al tentativo di genocidio del periodo nazista: le vittime nei campi di sterminio furono tra le 250.000 e le 400.000. I gitani hanno adottato la religione dei Paesi di accoglienza, cattolici in Spagna, protestanti in Nordeuropa, ortodossi in Romania, musulmani in Turchia. La lingua è, invece, nelle sue diverse varianti, un profondo segno di identità. (da: A. Ardemagni, F. Mambretti, G. Silvera, "Geografia umana e geopolitica", Principato) I rapporti conflittuali tra gli zingari e le società con le quali vengono in contatto sono dovuti:
  22. Gli zingari sono un popolo:
  23. Gli zingari si diffusero in tutta Europa:
  24. I mestieri tradizionali degli zingari sono:
  25. Un profondo segno di identità del popolo zingaro è:
  26. Leggere attentamente il seguente brano. Ultimo giorno dell’Expo di Milano. Dopo 6 mesi di grandi numeri si pensa già al futuro. Ma intanto stamattina, sabato 31 ottobre, si è scatenato l’assalto finale all’esposizione universale con i padiglioni più gettonati, come quello del Kazakistan, subito "attaccati" dalla folla. Dopo aver incantato con le loro mastodontiche architetture milioni di visitatori da tutto il mondo, una volta calato il sipario su Expo per i Padiglioni si apre una nuova fase: quella che in gergo tecnico si chiama "dismantling", smantellamento. Già dal 2 di novembre il sito di Rho-Pero torna a essere un cantiere. Prima entreranno i camion per traslocare gli interni, poi le gru, le ruspe e i mezzi che serviranno a smontare le strutture. Nel pieno spirito dei temi che hanno caratterizzato l’Esposizione milanese, molti dei 54 Paesi che hanno realizzato un proprio Padiglione lo riutilizzeranno, in patria o altrove. I quattro silos della Svizzera, ad esempio, diventeranno serre urbane in altrettanti cantoni elvetici. Il giardino botanico del Bahrain tornerà a lussureggiare nel Paese arabo. L’oasi del Padiglione degli Emirati Arabi Uniti – tra gli elementi più ammirati dell’Expo – sarà ricollocata a Masdar City, "la prima città del mondo a emissioni zero" secondo colui che l’ha progettata, l’architetto britannico Norman Foster (lo stesso che ha ideato il Padiglione). Mentre le sfere dell’Azerbaijan diventeranno un centro per la tutela della biodiversità nella capitale Baku. Diverse le strutture che saranno riutilizzate per scopi sociali e progetti di cooperazione internazionale: il Padiglione Don Bosco diventerà un centro giovanile in Ucraina, i container che compongono lo spazio del Principato di Monaco ospiteranno un centro della Croce Rossa in Burkina Faso. Il villaggio della onlus Save The Children troverà collocazione nel campo profughi di Jarahieh, in Libano. Parti delle strutture Kinder+Sport e Slow Food andranno in Africa. Le prime diventeranno aule didattiche e infermerie, le seconde animeranno gli orti degli agricoltori. Il Padiglione Coca Cola, che ha le dimensioni di un campo da basket regolamentare, resterà invece a Milano, per diventare un centro sportivo. I Paesi che non riutilizzeranno le proprie strutture, come impongono le regole di Expo, dovranno comunque riciclare le parti in legno e quelle in ferro dei Padiglioni. Ad esempio, il legno pregiato utilizzato per costruire i "semi" della Malesia, il teak, dopo lo smantellamento sarà rivenduto in Italia. Fine simile farà la struttura del Padiglione Colombia, che sarà riciclata e reimpiegata in Italia per future costruzioni. Molti Stati hanno poi deciso di donare le parti "simbolo" dei loro Padiglioni: gli alberi più imponenti dell’Austria saranno ripiantati in una foresta nei pressi di Bolzano; l’alveare della Gran Bretagna diventerà un’opera d’arte urbana in patria; le colonne del Vietnam saranno donate al Comune di Alassio, in Liguria. E poi ci sono quelli che proveranno a vendere le loro strutture, tutte o a pezzi. È il caso del Brasile (che metterà all’asta anche la rete) e del Belgio. Totalmente demoliti saranno Cina, Germania, Spagna, Thailandia, Qatar e Uruguay. Infine ci sono le strutture – poche – che resteranno: Palazzo Italia, Padiglione Zero e l’Albero della Vita. Le tre opere simbolo di Expo, come ha annunciato il commissario unico Giuseppe Sala, resteranno "congelate" all’interno del sito, per poi tornare a vivere, probabilmente la prossima primavera. Destino ancora incerto per Israele e per il Padiglione The Waterstone di Intesa Sanpaolo. Quest’ultimo, in particolare, potrebbe restare a Rho-Pero o essere ricollocato a Milano. (Da: http://www.ecodibergamo.it/) Terminata l'Esposizione Universale di Milano (EXPO 2015), quale sarà il destino dei Padiglioni che hanno caratterizzato il sito?
  27. Quale Padiglione verrà ricollocato a Masdar City, "la prima città del mondo a emissioni zero" secondo l'architetto britannico Norman Foster?
  28. Quale o quali strutture NON saranno riutilizzate per scopi sociali e progetti di cooperazione internazionale?
  29. Quale Stato NON ha deciso di donare le parti "simbolo" del suo Padiglione?
  30. Cosa sarà delle tre opere simbolo dell'Italia (Palazzo Italia, Padiglione Zero e l'Albero della Vita)?
Fonte
Guardia di Finanza
Difficoltà
medio